Antica residenza dei Priori, probabilmente progettato dal Rossellino, mantiene tutto il suo fascino storico e campeggia nella suggestiva Piazza Pio II tra le meraviglie architettoniche della Cattedrale di Santa Maria Assunta e Palazzo Piccolomini.
Palazzo Comunale fu l’ultimo edificio costruito nella celebre piazza di Pienza e risale al 1400: lo sguardo è presto catturato dalla particolarità del portico a tre archi lungo la facciata in travertino che, nella parte superiore, si apre in quattro bifore ed è sormontata da una torre con orologio; sotto il portico si intravedono, sulla parete frontale dell’edificio, i graffiti e gli stemmi in pietra dei diversi Potestà che lo occuparono.
L’edificio, che è tutt’ora sede dell’amministrazione comunale, ospita all’interno della sala del Consiglio un affresco della scuola senese del ‘400 raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Patroni di Pienza, San Vito, San Modesto e San Matteo.
È come entrare in un dipinto…
Esiliare la realtà per confondersi nell’amenità di un paesaggio d’altri tempi, quello sereno e silenzioso di un borgo affrescato su tela, semplicemente bello e rifinito tra armonie e proporzioni, tra luce e colore, tra pennellate d’autore che aiutano a percorrere piccole strade fra le case, i comignoli e i campanili, percependo che tutto intorno a quell’agglomerato è silente campagna, interrotta solo dalle curve degli ulivi o dagli alberi sinuosi appresso i campi di girasole e nel susseguirsi di una suggestiva naturalità scandita da ritmi pacati e dal rispetto delle tradizioni di un tempo.
È il ritratto di Pienza, cittadina tra le colline toscane della Val d’Orcia, in provincia di Siena, tra i borghi più famosi e affascinanti d’Italia: una culla di piccole dimensioni ma dal cuore vivo e pulsante in quel tripudio di meraviglie architettoniche, artistiche e culturali che si concentrano nel suo centro storico e che nel 1996 hanno incantato l’Unesco che ne ha riconosciuto dunque il valore di Patrimonio dell’Umanità.
La storia di questo piccolo borgo cominciò a cambiare già nel 1405 con la nascita di Enea Silvio Piccolomini che cinquantatre anni dopo sarebbe diventato Papa Pio II e che durante il suo pontificato avrebbe preso a cuore il destino del suo luogo natio: per suo volere, infatti, l’originaria Corsignano (oggi Pienza) fu trasformata in quella che il Papa umanista concepiva come una città utopica, realizzata in modo tale da poter incarnare i principi e la filosofia dell’età classica e del grande Rinascimento italiano.
L’incarico di realizzare la città ideale fu assegnato all’architetto Bernardo detto il Rossellino, sotto la guida del grande umanista Leon Battista Alberti e in soli tre anni venne realizzato, intorno ad una elegante e suggestiva piazza centrale, un complesso di bellissimi e armoniosi palazzi: dalla Cattedrale dell’Assunta, che si innalza maestosa sulle altre costruzioni, al Palazzo Comunale, al Palazzo Borgia e alla residenza papale o Palazzo Piccolomini.
Uno scenario nuovo, sublime e architettonicamente adatto a celebrare l’armonia e la magnificenza del Rinascimento italiano e che fa di Pienza, ancora oggi, uno degli esempi più spettacolari e riusciti di progettazione urbanistica razionale.
Se dunque tutto intorno a Pienza è trionfo paesaggistico senza eguali, il centro di questo borgo è uno scrigno accogliente e ricchissimo non solo di gioielli architettonici ma anche di scorci suggestivi e dettagli antichi in cui è possibile dimenticare il trascorrere del tempo: le vie e le strade ciottolate tracciano infatti un percorso affascinante che conduce alla scoperta di un paese autentico, incastonato in un’epoca perduta, delicatamente lenta e raffinatamente italica.