Basilica Madonna Ss. del Soccorso di Sciacca

È la Chiesa Madre di Sciacca, probabilmente la più antica, risale infatti al XII secolo. 

A volerla, nel 1108, fu Giulietta la Normanna figlia del conte Ruggero che la fece realizzare al centro dell’antico quartiere Ruccera. La chiesa venne poi ricostruita nel 1656 seguendo il progetto architettonico di Michele Blasco: da allora dedicata alla patrona di Sciacca, Maria SS del Soccorso, si apre al sentito culto dei saccensi nelle sue tre ampie navate caratterizzate da monumentali archi in stile normanno su colonne ioniche; nella volta della navata centrale si può ammirare un affresco sulla vita di Santa Maria Maddalena (a cui inizialmente era dedicata la basilica) e, sempre nell’interno, sono conservate numerose opere del XV e XIV secolo tra le quali un tabernacolo marmoreo dei fratelli Giandomenico e Antonino Gagini raffigurante San Pietro Apostolo e San Paolo Apostolo e le storie della Passione di Gesù. 

La statua della Madonna del Soccorso di Giuliano Mancino e Bartolomeo Berrettaro si lascia contemplare nella nicchia dell’altare superiore. 

Incompiuta è rimasta invece la facciata che si caratterizza per sculture, colonne e portali ad arco.

Il Territorio
Sciacca

Uno scorcio di autentica e suggestiva bellezza pennellata dai colori della calda terra di Sicilia e dalle meraviglie del suo mare: la costa è quella occidentale dell’Isola laddove la cittadina di Sciacca si apre ad anfiteatro verso il litorale… 

Dinnanzi a sé uno scenario di trasparenze, quelle cristalline del mare del canale di Sicilia e dell’isola di Pantelleria, più in lontananza si scorge Tunisi mentre tornando a terra la scena può allargarsi fino alle antiche città greche di Eraclea Minoa e Selinunte e, salendo un po’ più su, si riscopre ancora l’incanto della Valle dei Templi, la sua Agrigento e ad est il Monte San Calogero dove si trovano le vaporose e benefiche acque termali. 

Un paese a strapiombo sul mare che comincia a raccontarsi tra le righe vivaci e pittoresche di una pagina che potrebbe dirsi strappata all’autenticità di un romanzo verista: un piccolo porto in cui si attende il rientro dalle notti in mare dei pescatori sui loro pescherecci che, approdati, riempiono il mercato quotidiano del molo in uno squisito spettacolo di vita marinara; il romanzo continua imboccando la rampa in salita che dal porto conduce alla piazza Scandaliato, il belvedere centrale che dalla sua grande terrazza lascia scorgere uno splendido panorama sconfinando oltre i tetti e le case dei quartieri, di là da la costa fin nell’azzurro del mare africano. 

Poi la storia continua nei suoi quartieri, ognuno adagiato su uno dei tre piani di roccia inclinati verso il mare: qui si scopre il tipico tracciato intricato e tortuoso delle città arabe, influsso della dominazione dei musulmani che cinsero i quartieri di mura al di sopra e al di sotto della strada principale mentre i Normanni ampliarono la cinta muraria rafforzando le fortificazioni. 

Il più grande dei quartieri è medievale, Terravecchia, ed è un intrico di vicoli e stradine gradinate mentre nel secondo rione si incontrano gli eleganti edifici religiosi e civili di Corso Vittorio Emanuele che si conclude con lo Steripinto, uno dei più belli e straordinari monumenti di Sciacca: è un palazzo nobile ed elegante, costruito nel ‘500 e che ha una delle facciate ornata da una fitta rete di bugne in tufo arenario a forma di diamante che al variare della luce del giorno crea suggestivi giochi d’ombra. 

Il centro storico è dunque uno scrigno di arte e architettura: c’è il Duomo di Santa Maria Maddalena con i suoi affreschi dipinti da Tommaso Rossi, poi i Palazzi di Tagliavia San Giacomo, in stile neogotico, e Arone Tagliavia; la Chiesa del Carmine che espone il suo rosone gotico del ‘300 e la Chiesa di Santa Margherita, il Palazzo Perollo e la torre del Pardo fino alle mura perimetrali del castello dei Conti Luna. 

Dai tesori del centro storico, assecondando i percorsi del terzo quartiere, si ridiscende rapidamente verso il molo, laddove arte e storia concedono nuovamente la scena al suggestivo verismo del rione marinaio: tra pesca, botteghe artigiane di ceramiche decorate e caratteristici mercati. 

Il resto della bellezza di Sciacca è racchiusa nella preziosità delle sue acque termali: l’Acqua Sulfurea e l’Acqua dei Molinelli; fonti di un benessere naturale che si sprigionano dal Monte di San Calogero all’interno di quelle grotte naturali intercomunicanti e sature di vapore utilizzate a fini terapeutici già in tempi antichissimi quando la Sicilia fu greca e fu romana e Sciacca ne accolse la profondità delle storie.

(Continua)