Castel Nuovo

Maestoso, austero, fascinosamente storico, racchiude tracce di un passato reale importantissimo ma anche gli splendori della città di Napoli legate al tempo del Regno delle due Sicilie. 

Con le sue grandi cinque torri cilindriche è uno dei simboli della città partenopea e, grazie alla sua posizione strategica, si mostra con la fierezza di un autentico dominatore sia sulla Piazza del Municipio che sull’intera area del porto. 

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La fortezza fu fatta edificare per accogliere la residenza reale dei sovrani Angioini ma il re Carlo I non vi abitò mai. 

Sotto Roberto il Saggio fu invece sede partenopea di alcuni ospiti illustri della cultura medioevale: Petrarca, Boccaccio e Giotto che, nel 1332, ne affrescò la Cappella Palatina con il ciclo di Storie del Vecchio e Nuovo Testamento. 

Sontuosità ed eleganza tipiche di una corte reale cominciarono a caratterizzare gli ambienti del castello sotto il regno di Alfonso d’Aragona che ne affidò il restauro a Guillem Sagrera: l’architetto catalano conferì alla struttura una forma gotica-catalana e, in stile rinascimentale, realizzò il caratteristico Arco Trionfale in marmo che, ispirato agli archi di trionfo romani, celebrò l’ingresso di re Alfonso a Napoli. 

Gli interni del castello raccontano invece di storie e leggende: nella Sala dei Baroni, nel 1486, ebbe luogo la celebre congiura da parte di alcuni nobili contro Ferdinando I d’Aragona, figlio di Alfonso; ma il re, superate le ostilità, invitò i baroni al castello con la scusa delle feste di nozze della nipote e, subito dopo aver accolto i suoi ospiti, li fece arrestare e mettere a morte. 

Così nelle Prigioni, tra le profondità dei sotterranei e le buie galere, si trova la Fossa del Coccodrillo nella quale, secondo la leggenda, la regina Giovanna faceva invece gettare i suoi amanti perché non potessero parlar male di lei. 

Risalendo invece più in superficie alla storia, il castello rivela oggi i tesori del suo Museo Civico che custodisce opere d’arte dal XV al XIX secolo e riserva dall’alto delle sue torri una suggestiva immagine del Golfo di Napoli e del Vesuvio.

Il Territorio
Napoli

In un colpo d’occhio tutto l’incanto e la meraviglia di un paesaggio mozzafiato, poi un respiro, un sospiro, l’azzurro, le isole e il profumo del mare, poi i colori e la città che è come uno scrigno, si apre… 

Ed è un tripudio di tesori d’arte e di storia, una magnificenza che inebria in quell’aggirarsi quasi senza fine tra palazzi, chiese, castelli, monumenti, luoghi d’arte, caratteristici quartieri e poi è di nuovo paesaggio e natura, questa volta quello di una bruna terra vulcanica, suggestiva, vaporosa e affascinante. 

E poi è semplicemente Napoli, dominata dalla maestosità del Vesuvio e affacciata sul davanzale di uno splendido golfo delimitato da due autentiche punte di diamante: quella incantevole, a Sud, della penisola di Sorrento e quella, a Nord, dell’area vulcanica dei Campi Flegrei; al centro di questo anfiteatro naturale si accomodano i 2500 anni di storia della città raccontati dal corposo patrimonio artistico del suo centro storico inserito, nel 1995, tra i siti Patrimonio dell’Umanità. 

Perché Napoli, dichiara l’Unesco, è “una delle più antiche città d’Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. 

I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di là dei confini di questa.” 

Una storia che si mostra al mondo e resta indelebile perché testimoniata nella bellezza e nella stratificazione di un patrimonio ricco e straordinario, storico ed archeologico: dai reperti dell’originaria città greca di Partenope a quelli di epoca romana fino all’imponenza dei quattro Castelli che dominano la città; il Castel Nuovo, o meglio conosciuto come Maschio Angioino, il Castel dell’Ovo, il Castel Sant’Elmo e il Castel Capuano. 

E ancora le innumerevoli chiese sparse per la città, tesori che custodiscono altri tesori, a partire dalla Cattedrale che al suo interno ospita la famosa Cappella del Tesoro di San Gennaro, la Basilica di San Lorenzo Maggiore e, lungo la via Spaccanapoli che divide in due la città antica, si incontra la Chiesa del Gesù Nuovo con la particolare facciata recuperata da un quattrocentesco palazzo signorile e un trionfo di decori marmorei e pittorici nella parte interna. 

I colori di questa terra si ritrovano nelle maioliche variopinte che decorano il Chiostro delle Clarisse nel Monastero di Santa Chiara mentre un mirabile connubio di architettura e arte caratterizza la Cappella Sansevero, con il celebre Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. 

L’arte a Napoli è custodita e celebrata nel Museo Archeologico Nazionale, il più grande museo di arte antica nel Mezzogiorno, ospitato nel Palazzo degli Studi e custode delle ricche collezioni di antiche famiglie nobiliari come i Farnese e i Borgia; la straordinaria raccolta dei capolavori di Tiziano, Raffaello, Correggio, Masaccio, Mantegna, Caravaggio e dei maestri napoletani è custodita invece nelle Gallerie Nazionali di Capodimonte a Palazzo Reale a sua volta rivolto sulla celebre Piazza del Plebiscito con lo splendido colonnato fatto realizzare da Gioacchino Murat. 

Alle spalle del Palazzo invece il Teatro di San Carlo, tempio della musica e del balletto classico e, davanti al teatro, la Galleria Umberto I tra le più eleganti d’Italia. 

Un continuum di meraviglie, un fascino antico che sembra non esaurirsi mai specie quando si unisce all’atmosfera suggestiva e alla bellezza ineguagliabile di una generosa natura: un incanto è la penisola di Sorrento, con il suo caleidoscopio di colori che spaziano dall’azzurro del mare al verde brillante puntellato dall’oro dei limoni, una soavità è Capri, l’isola regina con i suoi tre Faraglioni e le cavità naturali della Grotta Azzurra, una meraviglia è Ischia, altra isola, scoperta già dagli antichi romani per il beneficio delle sue acque, una magia è Procida contornata da scogliere interrotte dagli scorci di spiagge sabbiose; un suggestivo viaggio nel tempo è l’area vesuviana delle “città risorte” di Pompei ed Ercolano, anche esse Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la ricchezza dei reperti e per il loro eccellente stato di conservazione. 

Ancora storia, ancora forza e natura, ancora arte, civiltà, cultura e magnificenza italica.

(Continua)