Castello Sforzesco

Quella del Castello Sforzesco è una pagina di storia in rilievo che sembra aprirsi da un altro tempo e all’improvviso dentro il cuore moderno di Milano: questa imponente fortezza rinascimentale, circondata dai verdissimi prati di Parco Sempione, domina oggi (e vince) il contrasto tra città moderna e il suo passato secolare, custodito all’interno delle sue stesse mura divenute sede dei Civici Musei e che dal 1896 ospitano una delle più vaste collezioni artistiche della città. 

Addentrarsi in questo rilievo scritto dalla storia è come essere catapultati in una miscellanea di antichità, arte, usi e costumi della Milano rinascimentale e moderna, percorrendo un lunghissimo arco temporale che spazia dall’epoca dei Visconti (che costruirono il castello nel Trecento) a quella degli Sforza (che a partire dal 1450 ristrutturarono e dimorarono nella fortezza) per riconoscervi, poi e ancora, il profilo di personaggi come Leonardo da Vinci e Napoleone Bonaparte. 

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Rasentare le mura di questo forziere storico è un continuo leggere e inoltrarsi finanche nei meandri di saperi preistorici, egizi, dell’arte antica, degli strumenti musicali e della storia del design; un dedalo nel quale si può perdere il fiato non appena ci si imbatte nell’incompiuta e quasi mistica Pietà Rondanini di Michelangelo o sotto gli affreschi illusionistici della Sala delle Asse dipinti da Leonardo da Vinci. 

Opere impareggiabili ma anche, come in ogni castello che si rispetti, vicende storiche e politiche, passioni e intrighi che trasudano dalle mura raccontando della sfortunata Beatrice d’Este e del machiavellico Ludovico il Moro. 

Fascino, arte, storia e mistero racchiusi dall’imponenza e dalla grandiosità di questo esempio puro di ingegneria difensiva, capace però di coniugarsi con un’estetica rigorosa ed elegante che ne fanno uno dei monumenti più visitati d’Italia e uno dei più grandi castelli d’Europa.

Il Territorio
Milano

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La cura dello sguardo

Sebbene oggi si configuri come l’unica vera metropoli italiana dal respiro internazionale e dalla rara vitalità, a guardarla da una certa distanza, Milano potrebbe ancora apparire come poco più che una fucina colorata di moda e design. Per anni, infatti, il primato assoluto in questi due settori ha tenuto a distanza chiunque fosse in cerca di un tessuto artigianale più classico, più vicino alle tradizioni del Made in Italy, trascurando però che la cultura produttiva della città meneghina ha origini antichissime, che ancora sopravvivono e convivono con la modernità.

L’essenza nell’apparire

Riuscire a sviluppare, in modo così completo, due tra i settori che meglio raccontano il contemporaneo e i suoi cambiamenti, ha fatto di Milano un polo di riferimento anche per l’estero. Oltre infatti alla presenza sul territorio di tutti i più importanti atelier della moda italiana, Milano continua a raccontare il suo impatto in questo settore attraverso la Fashion Week, ma anche tra le stanze del Palazzo Morando, che ospita un museo dedicato alla storia del costume, a cui si unisce l’Armani/Silos, in onore di “Re Giorgio”, che celebrare oltre quarant’anni di attività del brand.

Ancora più ampia è l’offerta di luoghi e di momenti di approfondimento sul design, nel suo percorso storico e nell’attualità, ne sono esempi illustri: l’ADI - Design Museum Compasso d’oro, il Museo del Design Italiano ospitato all’interno della Triennale, ma anche il MIL - l’Archivio Giovanni Sacchi che, attraverso una sperimentazione pratica e una ricostruzione storica, custodisce e narra il processo di realizzazione di un prodotto. A questi vanno poi aggiunti i musei d’impresa come il Museo Branca, la Galleria Campari, il Museo Alessi e quello Kartell; e gli studi, diventati tappe obbligate per chi vuole addentrarsi nelle storie personali di alcuni artisti: lo Studio Museo Achille Castiglioni, la Fondazione Franco Albini, la Fabbrica del Vapore.

La vecchia Milano

Eppure non è tutto qui. La “vecchia Milano”, quella delle botteghe e delle vie in ombra ancora fa percepire la sua presenza. Sono infatti moltissimi i tour cittadini che mostrano le sorprese artigianali del centro, come nel caso di Brera, storico quartiere in cui si trova il quadrilatero del profumo che include - non a caso - via Fiori Chiari, dove è possibile creare da sé una propria fragranza. L’Associazione 5VIE ha poi raccolto realtà produttive storiche che si concentrano in un perimetro che dal Duomo arriva fino a Sant’Ambrogio: laboratori di gioielli design, piccoli complementi d’arredo, restauro e ceramiche, legatorie e prodotti in carta sono solo alcune delle specialità custodite in questi quartieri del centro che non solo tengono viva una tradizione ma tramandano un percorso storico che resiste al tempo. Segno tangibile ed emblematico di questa presenza vivace è l’Archivio Fondazione Fiera Milano, testimone del ruolo di Milano nella vita produttiva e artigiana del nostro paese.

(Continua)