Castello Ursino

La storia di uno dei luoghi più interessanti di Catania può essere fatta risalire a circa ottocento anni fa quando, tra il 1239 e il 1250, Federico II di Svevia fece costruire il Castello Ursino: l’imperatore voleva una roccaforte. 

Ma la storia di Castrum Sinus era destinata a cambiare, nello spazio prima e nel tempo poi. 

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Il "castello del golfo" (sinus) sorgeva a picco sul mare ma, durante l’eruzione del 1669, fu circondato dalla lava e la colata, confluendo ardente verso il mare, lo distanziò dal litorale di diverse centinaia di metri. 

Dopo una lunga ed accurata campagna di scavi, il Castello è stato restituito al nostro tempo, forte del suo aspetto originario ma con funzionalità diversa da quella del maniero: nel ‘400 fu residenza regale degli aragonesi, poi sede di guarnigioni e prigioni e dal 1934 Museo Civico cittadino. 

Tra l’imponenza dei torrioni trovano oggi custodia i tesori di una prestigiosa collezione di reperti archeologici greco romani, e le testimonianze più significative della produzione artistica catanese.

Il Territorio
Catania

Catania, gemma della Sicilia orientale, è una città che si mostra in diverse sfaccettature, offrendo suggestioni di paesaggio e tracce di una storia che ha respirato, per ben ventotto secoli, gli influssi di molte dominazioni: è stata greca, romana, araba, normanna, sveva, angioina, aragonese e spagnola, tutti capitoli di un passato che ha lasciato le sue tracce artistiche nelle linee architettoniche di palazzi, chiese e monumenti. 

Una storia di forte dominazione, mitigata da una terra che si è saputa prestare ad essere luogo d’incontro di popoli e culture, aperta e tollerante, portatrice di un’identità sempre difesa e soprattutto capace di rinascere alla storia così come al predominio di una natura tanto generosa quanto brusca e sconvolgente: alto, imponente, silenzioso, con la vetta spezzata da una grande bocca di fuoco, l’Etna (Patrimonio Unesco dal 2013) è il vulcano che domina e plasma l’intero paesaggio catanese, ne disegna i contorni, offre la sua terra lavica per raccoglierne frutti dai giardini di agrumeti e vigneti, e poi ancora dai fitti boschi di noccioli, castagni, querce, pini e faggi. 

Un crescendo di meraviglie naturalistiche dalla valle fino alla cima, dove lo sguardo può finalmente scivolare libero verso la fascia costiera ionica, tra spiagge ghiaiose, piccole baie, faraglioni e rocce eruttive mentre, a Catania, si ricostruisce il suo centro urbano tra grandi piazze, larghe strade e il patrimonio storico ed artistico di una città barocca, ridisegnata, dopo il 1693, da illustri architetti in un fervore di arte e magnificenza che ne hanno fatto il simbolo di una autentica rinascita.

(Continua)