Chiesa Nostra Signora della Concordia

Questa chiesa fu edificata per la buona volontà del vescovo di Savona Giovanni Battista Centurione desideroso di ristabilire un clima di pace e "concordia" tra i fedeli albisolesi poichè divisi da continui conflitti di quartiere e separati tra loro nelle due diverse comunità di San Benedetto e San Antonio Abate. 

Così il 14 aprile 1590 venne posta la prima pietra della nuova chiesa voluta in una posizione mediana rispetto alle due chiese già esistenti e dedicata appunto alla Madonna della Concordia. 

Questa cattedrale fu costruita secondo le tipiche caratteristiche dello stile barocco, con una facciata in marmo rosa travertino riccamente adornata a tre portali e sormontata da un timpano classico. L’interno è a tre navate e quella centrale termina con un’abside semicircolare nella cui nicchia risalta la statua della Vergine Maria; sulle vetrate laterali, a memoria delle due antiche chiese albisolesi, sono rappresentate le due effigi di San Antonio e San Benedetto. 

Sempre all’interno della chiesa è possibile contemplare La Crocifissione, dipinto su tela di Giovanni Carlone e risalente al 1610 e ancora il gruppo ligneo Riposo durante la fuga in Egitto di A. M. Maragliano. 

La seicentesca piazza antistante la chiesa è caratterizzata da una pavimentazione in ciottoli bianchi e neri che si alternano a fasce secondo un andamento concentrico così come concepiti dai disegni di Agenore Fabbri e Mario Rossello.

Il Territorio
Albissola

Un piccolo scrigno di grandi valori artistici, sobria ma nello stesso tempo sorprendente, Albissola, con la sua Marina, è l’incanto di un’oasi accarezzata dal mare ligure e pervasa da una brezza che rimanda di continuo l’inebriante profumo della storia e dell’arte. 

Un’essenza che penetra e si respira fin nelle anguste vie dei suoi carruggi, così caratteristici da rapire gli sguardi per restituirli solo al fascino suggestivo delle belle passeggiate lungo il litorale laddove l’estate si accende di rosso, rosso come la terracotta o come il fuoco che cuoce la ceramica.

Perché la storia di Albissola è foggiata dall’arte della ceramica, cinquecento anni di artigianato e maiolica in un territorio dove la lavorazione dell’argilla era particolarmente agevolata, tanto da sviluppare, nel corso dei secoli, una tra le più fiorenti e raffinate produzioni del territorio: i colori accesi e vivaci delle maioliche invadono le vie, rivestono i muri e il bellissimo lungomare degli artisti, testimoniando una storia artigiana che si racconta dal calligrafico naturalista delle porcellane cinesi, allo stile Antico Savona con i suoi stilizzati profili mitologici che risaltano nell’eleganza di un blu acceso su uno sfondo bianco; e poi il Levantino, l’Art déco, il Boselli e la ceramica futurista esplosa negli anni Trenta con l’arrivo in città di Filippo Tommaso Marinetti che fa di Albissola la “Libera Repubblica delle Arti”, trasformando l’antico borgo in un luogo d’incontro privilegiato dove si produce arte e il ritrovo si fa squisitamente intellettuale: artisti, galleristi e letterati tracciano un importante momento storico, inimitabile ed indimenticabile, le cui risonanze influenzano e stimolano ancora oggi l’intensa vita artistico culturale albissolese. 

Camminando per le vie del centro storico, ritorna infatti quella brezza che soffia tra i respiri di arte, cultura e poesia, che si insinua nei laboratori delle botteghe di ceramica dove è ancora possibile sorprendersi e sorprendere gli artigiani al tornio e dove si sperimentano nuove forme d’arte senza rinunciare alla preziosità della propria tradizione artigiana. Passeggiare e scrutare fra gli atelier, le gallerie e i circoli per fare ricca esperienza di mostre estemporanee e performance culturali, imbattersi nella magnificenza della settecentesca Villa Faragiana o in quella che fu la residenza italiana dell’artista danese Asger Jorn per tornare alla storicità della cinquecentesca chiesa di Nostra Signora della Concordia e alla artigianalità della Fornace di Alba Docilia. 

Perdersi, insomma, e muoversi in museo tesoro di arte, cultura e ceramica.

(Continua)