Magnifico esempio di architettura barocca, la Cattedrale di Catania, dedicata a Sant’Agata, ha un’origine fondamentalmente normanna: la sua edificazione, pietra su pietra, risale al periodo compreso tra il 1070 e il 1093.
Venne eretta su di un suolo già calpestato dalla storia, quella romana, elevando colonne ed absidi sui ruderi delle Terme Achilliane. Storia su storia, fino alla distruzione, con il terremoto del 1693.
Poi la rinascita, segnata dalla magnificenza barocca nel 1709: sull’originario impianto basilicale a tre navate si iniziò ad elevare la nuova chiesa, sfruttando le preesistenze architettoniche e armonizzandole con la facciata.
Una rinascita di cui si occupò Giovan Battista Vaccarini, architetto palermitano: geniale e scrupoloso, utilizzò materiali preziosi recuperati da antichi edifici di epoca romana, come le colonne in marmo degli esterni, autentici testimoni di una continuità artistica tra passato e presente.
Catania, gemma della Sicilia orientale, è una città che si mostra in diverse sfaccettature, offrendo suggestioni di paesaggio e tracce di una storia che ha respirato, per ben ventotto secoli, gli influssi di molte dominazioni: è stata greca, romana, araba, normanna, sveva, angioina, aragonese e spagnola, tutti capitoli di un passato che ha lasciato le sue tracce artistiche nelle linee architettoniche di palazzi, chiese e monumenti.
Una storia di forte dominazione, mitigata da una terra che si è saputa prestare ad essere luogo d’incontro di popoli e culture, aperta e tollerante, portatrice di un’identità sempre difesa e soprattutto capace di rinascere alla storia così come al predominio di una natura tanto generosa quanto brusca e sconvolgente: alto, imponente, silenzioso, con la vetta spezzata da una grande bocca di fuoco, l’Etna (Patrimonio Unesco dal 2013) è il vulcano che domina e plasma l’intero paesaggio catanese, ne disegna i contorni, offre la sua terra lavica per raccoglierne frutti dai giardini di agrumeti e vigneti, e poi ancora dai fitti boschi di noccioli, castagni, querce, pini e faggi.
Un crescendo di meraviglie naturalistiche dalla valle fino alla cima, dove lo sguardo può finalmente scivolare libero verso la fascia costiera ionica, tra spiagge ghiaiose, piccole baie, faraglioni e rocce eruttive mentre, a Catania, si ricostruisce il suo centro urbano tra grandi piazze, larghe strade e il patrimonio storico ed artistico di una città barocca, ridisegnata, dopo il 1693, da illustri architetti in un fervore di arte e magnificenza che ne hanno fatto il simbolo di una autentica rinascita.