È un luogo unico al mondo che custodisce e nello stesso tempo rivela, un luogo laddove l’attimo è improvvisamente scoccato nel senso dell’eternità, un luogo laddove la storia, quella di una romanità antica e ad un certo punto dimenticata, si è invece riconsegnata alla luce della nostra contemporaneità: quasi intatta e in tutta la sua bellezza.
È un solo ed unico sito, oggi Patrimonio Unesco dell’Umanità, che si apre all’autenticità di un tempo passato concedendo il respiro del suo ultimo tragico istante storico: questo luogo è l’area archeologica più grande al mondo che, attraverso gli scavi delle “città sepolte” di Pompei ed Ercolano, rivela, come in un fermo immagine, il vissuto di due floride cittadine romane situate alle pendici del Vesuvio, quel gigante verde che aveva nascosto a quelle stesse popolazioni il suo inquieto cuore di fuoco.
Un battito silente e sconosciuto fino all’eruzione del 25 agosto del 79 d. C. quando tutto intorno cominciò a cambiare aspetto senza nulla conservare della civiltà che fino ad allora aveva vissuto in quei luoghi. Come della vicina Pompei anche dell’antica città di Ercolano si perse traccia e memoria, ogni cosa (e persona) rimase sommersa da una coltre di fango e detriti inceneriti: un epilogo, apocalittico, che si poteva solo dimenticare.
Poi nel 1709 si riprese a solcare quei luoghi, a scavare per la costruzione di un pozzo intorno ad Ercolano e a sorprendersi ogni qual volta da quelle profondità emergevano beni preziosi, testimonianze autentiche di una storia finita ma comunque vissuta.
Quello che fu Ercolano prima e fino al 79 d.C. lo sappiamo, oggi, attraverso quei reperti archeologici quasi intatti e fermo immagine di quelli che furono i Bagni, il Collegio dei Sacerdoti di Augusto, la Casa del Bicentenario, la Casa dei Cervi strutturata tra ariosi cortili e preziose decorazioni, il teatro e poi ancora le giare e le coppe per le derrate alimentari nascoste negli antichi magazzini di una Ercolano dedita agli scambi e al commercio.
Luoghi e tesori in cui è serbato il fascino dell’essere autentica testimonianza al mondo di una società e di quella che fu la sua vita quotidiana, di un passato che si è consegnato ai posteri e che non trova un equivalente in nessuna parte del mondo.
In un colpo d’occhio tutto l’incanto e la meraviglia di un paesaggio mozzafiato, poi un respiro, un sospiro, l’azzurro, le isole e il profumo del mare, poi i colori e la città che è come uno scrigno, si apre…
Ed è un tripudio di tesori d’arte e di storia, una magnificenza che inebria in quell’aggirarsi quasi senza fine tra palazzi, chiese, castelli, monumenti, luoghi d’arte, caratteristici quartieri e poi è di nuovo paesaggio e natura, questa volta quello di una bruna terra vulcanica, suggestiva, vaporosa e affascinante.
E poi è semplicemente Napoli, dominata dalla maestosità del Vesuvio e affacciata sul davanzale di uno splendido golfo delimitato da due autentiche punte di diamante: quella incantevole, a Sud, della penisola di Sorrento e quella, a Nord, dell’area vulcanica dei Campi Flegrei; al centro di questo anfiteatro naturale si accomodano i 2500 anni di storia della città raccontati dal corposo patrimonio artistico del suo centro storico inserito, nel 1995, tra i siti Patrimonio dell’Umanità.
Perché Napoli, dichiara l’Unesco, è “una delle più antiche città d’Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti.
I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di là dei confini di questa.”
Una storia che si mostra al mondo e resta indelebile perché testimoniata nella bellezza e nella stratificazione di un patrimonio ricco e straordinario, storico ed archeologico: dai reperti dell’originaria città greca di Partenope a quelli di epoca romana fino all’imponenza dei quattro Castelli che dominano la città; il Castel Nuovo, o meglio conosciuto come Maschio Angioino, il Castel dell’Ovo, il Castel Sant’Elmo e il Castel Capuano.
E ancora le innumerevoli chiese sparse per la città, tesori che custodiscono altri tesori, a partire dalla Cattedrale che al suo interno ospita la famosa Cappella del Tesoro di San Gennaro, la Basilica di San Lorenzo Maggiore e, lungo la via Spaccanapoli che divide in due la città antica, si incontra la Chiesa del Gesù Nuovo con la particolare facciata recuperata da un quattrocentesco palazzo signorile e un trionfo di decori marmorei e pittorici nella parte interna.
I colori di questa terra si ritrovano nelle maioliche variopinte che decorano il Chiostro delle Clarisse nel Monastero di Santa Chiara mentre un mirabile connubio di architettura e arte caratterizza la Cappella Sansevero, con il celebre Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino.
L’arte a Napoli è custodita e celebrata nel Museo Archeologico Nazionale, il più grande museo di arte antica nel Mezzogiorno, ospitato nel Palazzo degli Studi e custode delle ricche collezioni di antiche famiglie nobiliari come i Farnese e i Borgia; la straordinaria raccolta dei capolavori di Tiziano, Raffaello, Correggio, Masaccio, Mantegna, Caravaggio e dei maestri napoletani è custodita invece nelle Gallerie Nazionali di Capodimonte a Palazzo Reale a sua volta rivolto sulla celebre Piazza del Plebiscito con lo splendido colonnato fatto realizzare da Gioacchino Murat.
Alle spalle del Palazzo invece il Teatro di San Carlo, tempio della musica e del balletto classico e, davanti al teatro, la Galleria Umberto I tra le più eleganti d’Italia.
Un continuum di meraviglie, un fascino antico che sembra non esaurirsi mai specie quando si unisce all’atmosfera suggestiva e alla bellezza ineguagliabile di una generosa natura: un incanto è la penisola di Sorrento, con il suo caleidoscopio di colori che spaziano dall’azzurro del mare al verde brillante puntellato dall’oro dei limoni, una soavità è Capri, l’isola regina con i suoi tre Faraglioni e le cavità naturali della Grotta Azzurra, una meraviglia è Ischia, altra isola, scoperta già dagli antichi romani per il beneficio delle sue acque, una magia è Procida contornata da scogliere interrotte dagli scorci di spiagge sabbiose; un suggestivo viaggio nel tempo è l’area vesuviana delle “città risorte” di Pompei ed Ercolano, anche esse Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la ricchezza dei reperti e per il loro eccellente stato di conservazione.
Ancora storia, ancora forza e natura, ancora arte, civiltà, cultura e magnificenza italica.