Piazza Pio II

È una delle piazze più celebri al mondo, la cui realizzazione è chiaramente ispirata ad una concezione architettonica e insieme filosofica volta a privilegiare in senso aulico le dimensioni dello spazio, della luce, della policromia e delle prospettive per conferire all’esistenza terrena un rinnovato valore, squisitamente rinascimentale. 

Con i piedi per terra e lo sguardo rivolto a soddisfare il desiderio di cielo: così è l’uomo del Rinascimento, idealmente e architettonicamente rappresentato nel gioco di luce, spazi, prospettive e policromie che interagiscono nella progettualità di questo luogo rispettoso degli scorci panoramici e raffinato nella grandiosità delle sue strutture architettoniche; una concezione architettonica e filosofica sorprendentemente moderna che sceglie la forma trapezoidale per conferire movimento di prospettiva ai palazzi che la circondano e che sostiene la posizione della Cattedrale di Maria Assunta libera da ostacoli alla vista del cielo come a volerne suggerire una collocazione universale. 

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A progettarla, per rispondere dello spazio cittadino della “città ideale” di Enea Piccolomini, fu tra il 1459 e il 1462 il Rossellino.

Il Territorio
Pienza

È come entrare in un dipinto… 

Esiliare la realtà per confondersi nell’amenità di un paesaggio d’altri tempi, quello sereno e silenzioso di un borgo affrescato su tela, semplicemente bello e rifinito tra armonie e proporzioni, tra luce e colore, tra pennellate d’autore che aiutano a percorrere piccole strade fra le case, i comignoli e i campanili, percependo che tutto intorno a quell’agglomerato è silente campagna, interrotta solo dalle curve degli ulivi o dagli alberi sinuosi appresso i campi di girasole e nel susseguirsi di una suggestiva naturalità scandita da ritmi pacati e dal rispetto delle tradizioni di un tempo. 

È il ritratto di Pienza, cittadina tra le colline toscane della Val d’Orcia, in provincia di Siena, tra i borghi più famosi e affascinanti d’Italia: una culla di piccole dimensioni ma dal cuore vivo e pulsante in quel tripudio di meraviglie architettoniche, artistiche e culturali che si concentrano nel suo centro storico e che nel 1996 hanno incantato l’Unesco che ne ha riconosciuto dunque il valore di Patrimonio dell’Umanità. 

La storia di questo piccolo borgo cominciò a cambiare già nel 1405 con la nascita di Enea Silvio Piccolomini che cinquantatre anni dopo sarebbe diventato Papa Pio II e che durante il suo pontificato avrebbe preso a cuore il destino del suo luogo natio: per suo volere, infatti, l’originaria Corsignano (oggi Pienza) fu trasformata in quella che il Papa umanista concepiva come una città utopica, realizzata in modo tale da poter incarnare i principi e la filosofia dell’età classica e del grande Rinascimento italiano. 

L’incarico di realizzare la città ideale fu assegnato all’architetto Bernardo detto il Rossellino, sotto la guida del grande umanista Leon Battista Alberti e in soli tre anni venne realizzato, intorno ad una elegante e suggestiva piazza centrale, un complesso di bellissimi e armoniosi palazzi: dalla Cattedrale dell’Assunta, che si innalza maestosa sulle altre costruzioni, al Palazzo Comunale, al Palazzo Borgia e alla residenza papale o Palazzo Piccolomini. 

Uno scenario nuovo, sublime e architettonicamente adatto a celebrare l’armonia e la magnificenza del Rinascimento italiano e che fa di Pienza, ancora oggi, uno degli esempi più spettacolari e riusciti di progettazione urbanistica razionale. 

Se dunque tutto intorno a Pienza è trionfo paesaggistico senza eguali, il centro di questo borgo è uno scrigno accogliente e ricchissimo non solo di gioielli architettonici ma anche di scorci suggestivi e dettagli antichi in cui è possibile dimenticare il trascorrere del tempo: le vie e le strade ciottolate tracciano infatti un percorso affascinante che conduce alla scoperta di un paese autentico, incastonato in un’epoca perduta, delicatamente lenta e raffinatamente italica.

(Continua)