La storia di CAF - Cuoio Artistico Fiorentino inizia nel 1948, a Firenze, quando Vasco Capanni affianca il maestro artigiano Rino Peruzzi nella sua bottega di lavorazione del cuoio. Vasco impara il mestiere, un saper fare antico e unico, che lo spinge a mettersi in proprio portando avanti la tradizione artigianale del cuoietto fiorentino con cura e dedizione.
Portagioie, bomboniere, porta sigari e sigarette, cartiere e piccole borse sono solo alcuni degli articoli che prendono forma all’interno della bottega.
Vasco trasferisce l’attività a Scarperia, un borgo nell’entroterra toscano e lì si dedica alla produzione di idee regalo, articoli per la persona, oggetti di uso quotidiano e nel 1956 riceve il riconoscimento di maestro artigiano.
Il cuoietto fiorentino è una lavorazione diversa rispetto alla pelletteria: la pelle viene lavorata a mano con la coltella, piegata e battuta; non ci sono cuciture, le incollature vengono fatte con materiali vegetali o attraverso il cuoietto stesso che bagnato assume forme rigide, fissate una volta per sempre.
Sembra che ci sia qualche segreto da scovare tra le righe ma soltanto il saper fare garantisce unicità. La lavorazione infatti non muta nel tempo ma si tramanda con identica precisione e finisce per diventare la ricetta perfetta.
Fabio, il figlio di Vasco, apprende tutto. Apprende soprattutto l’importanza della ripetizione. Col passare degli anni, infatti, anche l’industria del cuoio si evolve, arrivano nuovi macchinari, fioriscono strumenti innovativi, in CAF non cambia nulla.
Le uniche attrezzature che fanno comparsa servono per agevolare quel processo produttivo antico e originale. Anche il campionario non è che un’evoluzione del classico. L’unicità resta immutata, raccontando un saper fare artigianale che ancora resiste al tempo identico a se stesso.