L’animale in legno come oggetto decorativo è un tassello importante nella storia del design.
Quando Giulio Iacchetti, Roberta Brambilla e altri dodici designer si incontrano alla Triennale di Milano, il 6 novembre 2017, questo è un fatto.
Si rendono però conto che nessun editore si è mai concentrato soltanto su quella specifica produzione, e questa è la sfida.
Seduti intorno a un tavolo, danno vita a Woodyzoody, un brand che è anche un progetto corale, ma che è anche un gruppo di amici in cui ciascuno può esprimersi in libertà.
Ognuno, infatti, progetta e dà forma a un singolo animale lavorato con uno o più pezzi torniti, sui quali interviene poi la macchina a controllo numerico. Ogni animale viene prodotto con un’essenza differente; tutti i legni sono naturali per poter restituire odori e colori del luogo di origine, che corrisponde a quello dell’animaletto rappresentato.
Federico Angi, Giorgio Biscaro, Francesco Faccin, Odo Fioravanti, Giulio Iacchetti, Elia Mangia, Giacomo Moor, Lanzavecchia&Wai, Lorenz+Kaz, Lorenzo Palmeri, Matteo Ragni, Paolo Ulian sono le menti e le mani di Woodyzoody. Roberta Brambilla si occupa della produzione.
Il progetto ha partecipato nel 2018 al Festival della Mente e, nello stesso anno, si è aggiudicato il Big See Award per la categoria small wooden object category.
Il pavone, ideato da Tommaso Caldera, progetto speciale per la triennale milano in occasione della mostra Storie. Design italiano, TDM11 2018.