Cava de’ Tirreni è una caratteristica cittadina situata nel cuore della Costiera Amalfitana: di questo incantevole tratto di costa mediterranea ne condivide colori, arte, storia e soprattutto un’antica tradizione manifatturiera, quella della ceramica.
Questo territorio presenta infatti un originale paesaggio produttivo. È un giacimento artigianale e culturale, ha una geografia importante ed ha espresso la bellezza dei propri luoghi attraverso l’autentico linguaggio del “saper fare”. Storia, tradizione, produzione ceramica e paesaggio offrono dunque una lettura d’insieme.
Quello cavese è un territorio che mette a confronto sfumature paesaggistiche tanto belle quanto differenti: è in un’area naturale protetta, quella del Parco regionale dei Monti Lattari ma è legato ad un filo diretto con il mare tanto da essere considerato “porta verde” della celebre costa d’Amalfi.
La città ha strade porticate e conserva il suo piccolo borgo medievale, con le mura turrite e l’antica Badia Benedettina della SS. Trinità la cui chiesa è oggi una ricostruzione settecentesca dell’originaria struttura di epoca romanica.
Fondato nell’anno Mille questo complesso monastico rappresentò per il territorio cavese un elemento determinante per la nascita e lo sviluppo di un vero e proprio centro produttivo della ceramica. La produzione di manufatti in ceramica era già diffusa in tutto il territorio salernitano - ricco d’argilla - ma, a Cava, fu l'attività intrapresa dall’abbazia ad influenzarne tanto la produzione quanto la definizione di stili e decorazione.
Sono numerose le documentazioni che fanno riferimento ai “maiolicari cavesi” che dalle loro fornaci e nel corso dei secoli contribuirono a sviluppare e consolidare una tradizione ceramica d’eccellenza che, pur ispirandosi ai colori e ai motivi geometrici e floreali dell’arte maiolica campana e soprattutto vietrese, assunse una sua identità produttiva: nel Rinascimento in particolare, la manifattura delle mattonelle in ceramica maiolicata per pavimenti e delle caratteristiche “riggiòle” diveniva produzione specifica di Cava de’ Tirreni rispetto a quanto accadeva nella vicina Vietri più dedita invece alla lavorazione di una ceramica artistica.
Dalla seconda metà dell’800 si accresce la richiesta di piastrelle maiolicate per il rivestimento non solo di basiliche ma anche di palazzi e residenze. Il settore artigianale cavese si dimostra pronto a soddisfare domanda e cambiamenti di stile, realizzando una produzione quasi industriale e anche capace di accogliere i nuovi linguaggi decorativi.
Una piccola rivoluzione industriale (e stilistica) della ceramica che ha contribuito a definire in maniera sempre più netta il settore produttivo di Cava de’ Tirreni: un profilo più “industriale” e dedito alla realizzazione di piastrelle in cotto o smaltate, tradizionali o d’ispirazione contemporanea, aperto alla ricerca e all’innovazione e con un denominatore specifico: il recupero e la reinterpretazione della tradizione espressa nelle forme, nei colori, nelle geometrie dei decori di un territorio che narra la sua eccellenza in un fare produttivo.