Como

Tra scorci incantevoli e produzione della seta

Scenario naturale sublime, luogo di turismo e tradizioni ancorate nei secoli, uno dei panorami più suggestivi d’Italia: Como è negli anfratti del suo lago, tra le coste e i rami menzionata dal celebre Manzoni che si avvale dell’idrografia lariana per inaugurare i Promessi Sposi. Como è uno straordinario tessuto di bellezza e poesia adagiate su quattro lettere.

A tal punto speciale, quest’unghia d’acqua, da essere inserita al primo posto della classifica del noto blog statunitense The Huffington Post come il lago più bello del mondo. Ammirarlo dall’alto, per esempio, prendendo la funicolare che porta nel cuore di Brunate, resta un’esperienza incredibile e atemporale. Un fiorire di emozioni arriva anche le volte in cui ci si lascia portare idealmente lontano ad ammirarne i tramonti, tra i più belli, quando il sole cala anche sull’intero arco alpino occidentale, la Pianura Padana e gli Appennini.

Accanto alla ricchezza paesaggistica e artistica della città lariana, si accosta a pieno titolo quella dell’industria della seta, considerata da molti anni un’attività prettamente comasca. Il ruolo del tessile e dell’abbigliamento nel contesto del sistema produttivo lariano esercita la maggiore incidenza in termini di export: il settore immediatamente successivo è quello della meccanica e mezzi di trasporto cui segue la metallurgia e prodotti in metallo. Nel corso degli anni, quindi, il tessile abbigliamento ha assunto sempre più il ruolo decisivo di “locomotiva” che può essere ulteriormente enfatizzato in una logica di specializzazione e di filiera per un mix merceologico dedicato al tessile che include l’abbigliamento e i prodotti derivati per l’arredo.

Da Ludovico il Moro alla città della seta

Tra le interessanti e storiche tradizioni della Lombardia, quella della produzione della seta appartiene senza ombra di dubbio a Como. Per comprendere come questo comune italiano sia divenuto un importante centro serico bisogna andare indietro del tempo di tanti anni, esattamente al XV secolo, quando Ludovico Sforza “il Moro” espresse la volontà della coltivazione di alberi di gelso, considerati fonte di nutrimento per il baco da seta. Con il passare del tempo ed esattamente con l’avvento dell’industrializzazione nella seconda metà dell’Ottocento, la città raggiunse un ruolo di preminenza in Europa tanto nella produzione quanto nell’esportazione di tessuti pregiati.

L’ascesa del settore tessile e la nascita dell’industria serica

Già a partire dal Medioevo l’intero territorio di Como e dintorni, presentava una spiccata vocazione tessile. In questo frangente però, a dominare era il lanificio, con un’accurata lavorazione in lane di uso comune, fustagni e per lo più tessuti economici. Con lo sviluppo della manifattura, in seguito, i setaioli si sono prodigati a migliorare ed affinare le proprie tecniche lavorative fino a superare la Cina e il Giappone. Uno dei motivi di tale progresso è dovuto anche alla disponibilità di energia idraulica per la vicinanza del torrente Cosia. Le prime fasi del processo produttivo, nonché torcitura e tesaurizzazione, rafforzano il filato preparandolo per la tessitura, sebbene attualmente i filati vengano importati dall’estero. Pertanto la filiera comincia già con un processo di tessitura grazie al quale si ottiene il primo manufatto, da cui poi si procede con attività di tintura, stampa e fissaggio. Ciononostante, la produzione della seta rappresenta tuttora motivo di orgoglio per la realtà comasca, affermando ogni anno in maniera encomiabile la manifattura italiana nel mondo. A oggi, torcitoi e filatoi un tempo esposti nelle botteghe, sono visibili all’interno del Museo della Seta di Como.

Il più importante distretto della seta italiano

Storicità e prestigio: il distretto serico di Como è un tocco di italianità cui va ascritto il grande merito di tramandare una tradizione nata e sapientemente cullata in bottega ma che non ha mancato il processo innovativo necessario per stare al passo con tempi mutevoli ed esigenze rinnovate. Conserva il tratto distintivo del saper fare artigianale e i suoi tocchi identitari: ricercatezza della materia, tecnica di lavorazione, metodo esemplare, cura del particolare, stile esclusivo. È a Como che si produce l’80% dei tessuti serici europei, e nel più importante distretto italiano della seta gli addetti sono oltre seimila.

La nascita del Museo didattico della seta

Quella di Como inaugurata esattamente nel 1990, è l’unica istituzione museale al mondo in cui è possibile conoscere l’intero processo di produzione della seta. L'edificio in cui si trova il Museo didattico della seta, costruito su progetto degli architetti Lorenzo Muzio e Franco Tartaglino, custodisce tutte le forme della tradizione comasca, dalle macchine ai documenti, per finire ai campionari e tutti gli strumenti che hanno fatto di questa città il simbolo per eccellenza del made in Italy. Un percorso completo di dodici sale mirato a raccontare la storia e l’identità di un territorio. La collezione del Museo conta al momento più di 3300 reperti tessili singoli e oltre 2500 libri che illustrano la storia del tessuto dal III al XX secolo. Oltre al museo, l’edificio ospita l’Istituto Tecnico Industriale Statale di Setificio “Paolo Carcano” e la Stazione Sperimentale per la Seta. E se dopo aver visionato l’intero complesso di queste strutture, si desidera fare acquisti, immancabile è la visita delle storiche boutique di seta ubicate al centro della città e gli outlet alle porte di quest’ultima, dove scoprire i lavori più ricercati degli stilisti internazionali.