Una sinossi sarda: questa è la sensazione che sorprende il viaggiatore già avvezzo alle meraviglie ed alle atmosfere dell’Isola, quando si confronta con il territorio e la storia di Fluminimaggiore. Il mare, i monti, i paesaggi e la natura incontaminata, i ritrovamenti preistorici, le testimonianze fenicie, puniche, ellenistiche e romane, le antiche architetture rurali, l’archeologia industriale: quanto basta per appagare gli “spiriti viaggianti” più curiosi e intraprendenti. Disteso nella valle del rio Mannu, il borgo è attraversato dal fiume, che scorre azionando le pale del settecentesco mulino Zurru Licheri, sede dell’attuale Museo Etnografico.
L’abitato è il risultato della ricostruzione del villaggio abbandonato di Flumini Major; avviata a partire dal XVIII secolo, è poi culminata nella trasformazione da insediamento agricolo a centro minerario, destino illusorio quanto condiviso con una trentina di altri paesi della zona. Da allora, fino alla riscoperta ed alla valorizzazione in chiave turistico-culturale, l’intera area ha vissuto soltanto tristi vicende di declino e abbandono. Cosa che oggi anche i visitatori più distratti stentano a credere, rapiti da tanta bellezza diffusa sul territorio: boschi che dalle pendici del Monte Linas degradano verso il mare, sfumando in un susseguirsi di suggestive calette e litorali di sabbia dorata, scogliere, piscine naturali, acque cristalline, in località dai nomi che sanno di antiche tradizioni popolari: is Turcus, sa Perdixedda Manna, sa Perdixedda Pittica, Portixeddu; le grotte carsiche di su Mannau, che sono al tempo stesso monumento della natura e importante traccia storica, per la presenza di santuari ipogei scolpiti tra stalattiti, stalagmiti e laghetti sotterranei; e, infine, un altro tempio, quello di Antas, splendente e maestoso alla luce del sole, sorprendentemente ben conservato per testimoniare, con le sue stratificazioni, varie fasi dell’Antichità Sarda: dal periodo nuragico, passando per la fase punica e poi ellenistica, fino a quello romano.
Secoli e secoli di storia per ospitare, oggi, il suggestivo Antas Music Festival. Infine, per apprezzare e meglio comprendere le vicende storiche e naturali che hanno disegnato l’intero territorio di Fluminimaggiore, è opportuno approfittare della rilettura offerta dal Museo Archeologico di Antas, ricco di reperti prenuragici, nuragici, fenicio-punici, romani e medievali, e dal Museo Paleontologico, che incuriosisce presentando una fedele ricostruzione dell’ambiente marino paleozoico lungo le coste sarde.