Grisignano di Zocco

Grisignano di Zocco: una terra di confine

Pur appartenendo alla provincia di Vicenza, Grisignano di Zocco da sempre vive le peculiarità di una zona di confine, situandosi perfettamente a metà strada tra Padova e Vicenza. 

Fin dall’antichità, infatti, la cittadina a vocazione rurale è stata zona franca per le due città storicamente nemiche, che trovavano nella Fiera del Soco un momento di incontro: una settimana dedicata all’artigianato e all'enogastronomia, all’insegna dei festeggiamenti, tradizione che ancora oggi si protrae, nei primi giorni di settembre, superando spesso il milione di partecipanti.



Non è un caso che nei dintorni di Grisignano siano ancora presenti numerosi residenze di villeggiatura, ancora perfettamente conservate, appartenute a nobili famiglie cittadine che sceglievano la campagna per il proprio ozio: Villa Vancenato Bocchi in località Poiana, Villa Ferramosca, conosciuta come ex Castello di Barbano, progettata in parte da Giandomenica Scamozzi; Villa Magrini e altre.


La provincia artigiana padovana

All’interno della Villa Fogazzaro-Colbachini, a pochi chilometri da Grisignano, è situato il MuVec - Museo Veneto delle Campane che ospita la più grande collezione italiana di campane e mira a diventare la più vasta a livello europeo. Nasce a coronamento dell’attività artigiana della Fonderia Colbachini che da oltre duecentocinquanta anni è in attività, insignita del titolo di Fonderia Pontificia. 

La lavorazione dei metalli, del resto, si inserisce nell’attitudine artigiana che è propria del tessuto territoriale padovano in cui le antiche lavorazioni sono state tramandate di generazione in generazione: ne è una prova il Museo Nazionale Atestino che sorge all’interno del Castello Carrarese e ospita reperti importanti che testimoniano l’evoluzione di questa lavorazione. Ma di Padova resta fondamentale il contributo alle decorazioni a smalto e alla produzione di ceramiche, soprattutto quelle estensi, la cui fabbrica, situata sulle mura della città, rappresenta un vero e proprio pezzo di storia.

Del resto, si tratta di una città che non si può ignorare nemmeno dal punto di vista artistico, dal momento che a partire dalla Cappella degli Scrovegni, passando per la Basilica di Sant’Antonio e per il Palazzo della Ragione, Palazzo del Bo e le sue piazze, regala immersioni nell'arte e nell’architettura che abbracciano i secoli, dal Medioevo fino al Seicento e oltre.


Tutto l’oro di Vicenza

Vicenza le fa un’ottima eco. La sfida si perpetua dunque non soltanto sotto il profilo culturale ma anche per quanto riguarda l’artigianato, per il quale detiene un primato mondiale come “Capitale dell’oreficeria”.

Anche in questo caso, la città ha saputo trasmettere una tradizione che risale addirittura al VII a.C., mentre è dal 1300 che è attestata l’attività come peculiarità cittadina. Oltre alla fiera VicenzaOro, esiste un museo dedicato al gioiello che non è da tralasciare, soprattutto perchè si trova all’interno della Basilica Palladiana che, affacciata su Piazza dei Signori, ribadisce come la figura di Palladio abbia inciso sulla vita della città.

É infatti grazie a lui che oggi Vicenza fa parte del Patrimonio Mondiale UNESCO e i dintorni offrono la possibilità di visitare numerose ville progettate dall’architetto vicentino che adornano le colline come se quel tempo di eleganza e di sfarzo non fosse mai passato. 


Sentirsi a casa in provincia

La vita di un paese “di confine” si caratterizza per la possibilità di poter afferrare quanto di più diverso gli sta intorno. Chi vive Grisignano di Zocco lo sa. Dirigendosi qualche chilometro verso nord ovest si arriva facilmente a Piazzola sul Brenta: anche qui non manca l’impronta della storia dell’arte impressa nella Villa Contarini o nell’Anfiteatro spesso usato da artisti internazionali per i propri concerti. Immancabile la tappa ai mercatini del modernariato e dell’antiquariato e all’ex-jutificio un reperto archeologico industriale che sorge sulle sponde del fiume e richiama un altro settore produttivo importante nel Veneto, quello dei tessuti.

Sulla strada del ritorno, quando già si intravedono i Colli Euganei, se non ci si vuole fermare a gustare un bicchiere di vino, esistono alternative interessanti: la casa della Birra a Mestrino, la Distilleria Fratelli Bruno a Montegalda, il Birrificio Antoniano a Ronchi o la Distilleria Bonollo Umberto, piccoli luoghi dove sentirsi a casa.