Pescara

Lo specchio della storia

Esiste una corrispondenza diretta fra la storia di Pescara e l’immagine che oggi la cittadina mostra a chi vi si approccia, sia dal punto di vista industriale ed economico, sia per quanto riguarda le tradizioni. Sebbene infatti sia rimasta qualche traccia delle sue origini antiche, ciò che oggi la città mostra è un volto moderno, dovuto alla ricostruzione avvenuta dopo la Seconda Guerra Mondiale che la vide quasi completamente rasa al suolo. 

Ed è proprio questo vuoto storico che simboleggia anche la perdita di un passato produttivo e artigianale, di cui in città rimangono oggi rare tracce, quasi fossero reperti emersi da un’altra era geologica che, se nei piccoli paesi della regione trovano ancora vitalità, a Pescara diventano preziosi articoli da mettere in vetrina, testimoni di un passato ancora vicino.

Scoprire la tradizione

Visitando il Museo delle Genti d’Abruzzo si può avere un’idea più precisa delle antiche tradizioni che caratterizzarono quei luoghi, dei quali oggi rimangono impronte più o meno visibili. L’ultima sala - la tredicesima - ne è una testimonianza: interamente dedicata alla maiolica, mostra alcune tipologie produttive specifiche che trovarono particolare fortuna nel paese di Castelli e nelle zone intorno al massiccio della Majella e che ancora caratterizzano una fiorente attività artigianale all’interno della regione e anche oltre. Resta nella memoria condivisa il nome di Emilio Polci, imprenditore e ceramista, che fece della sua produzione la narrazione di uno spaccato di vita pescarese, a cavallo tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del ‘900.

Un discorso simile vale anche per il legno e per i tessuti, in particolare per la lana, che trova un suo preciso utilizzo nelle tarante, coperte tipiche ancora oggi realizzate con disegni antichi, trasmessi nel tempo da una generazione alla successiva.

La vicinanza con un mondo antico, fatto di semplicità e basato sulla pesca e sulla pastorizia ha infatti reso vitali lavorazioni ancestrali come quella del rame e del ferro battuto con cui si producono ancora oggi arredi ed accessori per la casa; famosa per queste produzioni è la cittadina di Guardiagrele, conosciuta però soprattutto per le botteghe orafe specializzate in monili popolari di straordinaria originalità e bellezza che si possono trovare anche in alcune gioiellerie del centro di Pescara, passeggiando fra le vie che collegano il mare alla stazione.

Un punto di vista inedito

Nella trasmissione della propria cultura di appartenenza, per i pescaresi resta importante la tradizione gastronomica locale, che raccoglie la cucina marinara dell’Adriatico e i piatti regionali legati alla vita delle aree interne. Alcuni di questi prodotti col tempo sono diventati eccellenze capaci di sconfinare e farsi conoscere ed apprezzare anche all’esterno della regione: si tratta dell’olio, del vino DOC - come il Montepulciano d'Abruzzo, il Cerasuolo e il Trebbiano d'Abruzzo -, ma anche il famoso liquore Aurum, pura tipicità pescarese o la pasta, conosciuta soprattutto grazie al nome di De Cecco. 

Il viaggio fra le pietanze e i cibi tipici aiuta a ricostruire l’intero panorama produttivo di questa città e della sua regione, che è fatto di semplice attaccamento alle tradizioni, alla cultura contadina, alla genuinità del territorio e delle sue risorse.