Recanati

Borgo Recanati e la vocazione per la cultura

Per la maggior parte delle persone, il paese di Recanati è legato in modo indissolubile alla figura di Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti della letteratura italiana che proprio nel borgo marchigiano ha trascorso gran parte della sua vita, trasformando la geografia del luogo in un percorso suggestivo e senza tempo.

Perdersi per la città presuppone di incontrare la Torre del Passero solitario, di attraversare la piazzuola del sabato del villaggio fino ad arrivare all’orto dell’Infinito che oggi è un bene tutelato dal FAI.

Recanati è stata la casa di un altro grande artista, Beniamino Gigli, uno dei più importanti tenori del XX secolo. Grazie a lui, nel borgo ha sede un museo della musica, ospitato all’interno del teatro.

La familiarità della regione Marche con la cultura è un dato di fatto, si tratta infatti di un territorio che storicamente ha sempre avuto un’importanza strategica e dove l’arte e la letteratura hanno avuto la possibilità di fiorire e svilupparsi, molto più che in altre zone della penisola. Macerata, capoluogo di provincia, è un ricettacolo da questo punto di vista. Basta fare una passeggiata per il centro per immergersi nelle bellezze architettoniche del passato: lo Sferisterio, palazzo Buonaccorsi, il teatro.

La tradizione artigianale marchigiana 

C’è però un’altra faccia di questa terra che merita di essere scoperta perché contraddistingue non soltanto la vita quotidiana ma anche l’anima dei suoi stessi abitanti: la tradizione artigianale.

Le Marche sono infatti una regione che da sempre ha fatto dell’artigianato di qualità il suo marchio distintivo. In particolare, il territorio circostante al borgo leopardiano ha sviluppato nei secoli tradizioni produttive che ancora oggi continuano il proprio impegno, non discostandosi più di tanto dalle modalità originali. Sicuramente l’industria più conosciuta sotto questo punto di vista è quella delle scarpe. La lavorazione della pelle è infatti una tipicità d’eccellenza che, col passare degli anni, ha fatto sì che sorgessero importanti brand proprio in questo territorio: Tod’s, Hogan, Cesare Paciotti sono soltanto alcuni dei nomi. Molti brand di lusso, che non hanno sede in questa regione, hanno scelto comunque di produrre qui le proprie calzature proprio come garanzia di prestigio.

Non solo scarpe ma anche cappelli, pelletteria e tessuti. 

Caratteristica locale è infatti la tessitura a mano realizzata secondo la tecnica dei licetti, recuperata all’inizio del ‘900, viene raccontata all’interno del museo-laboratorio, “La Tela”, a Macerata; il Museo del cappello, invece, si trova a Montappone, uno dei numerosi borghi che popolano l’entroterra marchigiano, adagiandosi sulle colline. 

Sono infatti questi paesi, rimasti intatti nel tempo, a offrire uno spaccato dell’Italia da cartolina, dove natura, bellezza e buon cibo sembrano ritornare ad essere gli unici valori che contano. La varietà non manca, in pochi chilometri si passa infatti dalla forte spiritualità palpabile della Abbazia Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, al Parco Archeologico di Urbisaglia, alle terme del lago di Caccamo: il Parco riserva naturale dei Monti Sibillini tocca la provincia di Macerata per estendersi a sud, nell’ascolano. 

Cosa scompare e cosa resta

In un territorio così ricco di tradizione artigiana, non è semplice mantenere stabile un’evoluzione. In passato, la zona circostante Recanati era rinomata per altre due produzioni: l’argento e il corno.

Si tratta di lavorazione complesse, orientate principalmente a prodotti di lusso, sia per la casa e per la persona: Guzzini, famosa azienda di design che ha sede a Recanati, ha iniziato la sua attività produttiva proprio creando oggetti di corno, prima di passare alla plastica e agli altri materiali. 

Spesso le due branche riuscivano a collaborare per creare accessori composti. Col tempo e col cambiamento del mercato entrambe le tradizioni sono andate scomparendo. Mentre però l’argento non è più una lavorazione locale tipica, il corno si è conservato in un unico brand, che porta avanti questa attività, restando al passo col tempo.

Altre importanti aziende sono nate e cresciute, sebbene non avessero un legame storico col territorio: Lube, Frau, Clementoni e molte altre, contribuendo a creare un tessuto che anima questa terra.

Da piccole imprese sono diventate aziende in grado di fare la differenza sul mercato, imponendo la propria visione che è fatta di valori solidi, il made in Italy, la produzione manuale, la personalizzazione dei prodotti. Questo è il fattore che distingue i prodotti artigianali dalle produzioni industriali, questa è l’Italia.