Samugheo

Samugheo, un borgo lontano

Il piccolo paese di Samugheo, in provincia di Oristano, si trova sul confine tra la Barbagia e l’Ogliastra, due regioni storiche di forte importanza culturale e produttiva per l’intera Sardegna. Si tratta di un’area abitata fin dal Neolitico di cui ancora si trovano le tracce, come testimoniano le domus de Janas di Spelunca Orre; dell’età del Bronzo sono la tomba di Giganti Paule Luturu e il nuraghe Perda Orrubia, anche se una delle maggiori attrrattive per chi arriva resta il castello di Medusa, una roccaforte interamente scavata nel marmo di epoca bizantina, che resta avvolto nella leggenda.

Tessere la propria storia 

Oltre ai reperti archeologici e al paesaggio naturale, ciò che si è conservato meglio sono le tradizioni che permeano la vita degli abitanti e tutte le attività ad essi connessi.

“A Maimone” è il nome con cui si usa descrivere il carnevale samughese in cui sfilano in rassegna maschere tipiche del folklore locale, tra cui i mamutzones, i seguaci di Dioniso dal volto coperto, ma anche Minchilleo e “Is fiudas”, le vedove. In questa occasione si ha modo di ammirare l’artigianato locale anche attraverso la realizzazione dei particolarissimi costumi che identificano questi personaggi: la tessitura è infatti una tipicità di Samugheo ed è qui che si conserva una forte tradizione spesso imitata anche all’estero, la tecnica dei pibiones. 

Samugheo valorizza la lunga storia di questa competenza locale sia in occasione di Tessingiu - Mostra dell'artigianato sardo, sia attraverso il MURATS - Museo Unico Regionale Arte Tessile Sarda, in cui si può conoscere e approfondire una delle più importanti tradizioni produttive dell’isola.

Sebbene il borgo di Samugheo faccia parte dei borghi autentici d’Italia e sia conosciuto ovunque proprio per questa sua peculiarità, la tessitura e il ricamo vengono valorizzate anche in altre località, segno dell’impronta forte che quest’attività ha lasciato in eredità al territorio: a Busachi si trova il Museo del costume e della tradizione del lino; a Morgongiori si può visitare il Museo vivente dell’arte tessile; Milis ospita nella stessa esposizione il museo del costume e del gioiello. 

L’artigianato che fa la storia

Ciò che si tramanda e rimane, oggi si costituisce come una ricchezza per il territorio: ne sono testimonianza i numerosissimi musei etnografici sparsi in provincia di Oristano che raccontano la vita contadina, le sue lavorazioni e anche l’evoluzione che nei secoli ha subito. L’esempio più riuscito è sicuramente Ci.M.A, il Civico Museo Allai, un museo diffuso che narra il mondo rurale e le tipicità produttive anche attraverso l’architettura cittadina. Cesti impagliati, oggetti di sughero, coltelli, ceramiche, gioielli e molto altro restano non soltanto come cimeli storici ma costituiscono effettivamente il cuore del commercio artigianale sardo, ancora oggi.

A Mogoro, paese a sud di Samugheo, ogni anno ha luogo la Fiera dell'Artigianato artistico della Sardegna: dodici settori produttivi per restituire il valore del made in Italy e della manifattura sarda, unica nel mondo.