Castello Estense

La sua storia è ancora viva e affascinante, maestosa ed intrigante, suggestiva ed elegante: la raccontano le sue quattro torri angolari circondate ancora oggi dalle acque di un fossato, i suoi rossi mattoni di cotto, le signorili balaustre bianche, le sue misteriose prigioni e la magnificenza delle sue ampie sale dedicate ora agli affari di governo ora ai giochi ora alla bellezza delle arti o al diletto di corte. 

La storia del Castello Estense inizia a Ferrara nel 1385 quando una pericolosa rivolta popolare convinse Niccolò II d’Este della necessità di erigere una possente fortezza a difesa della sua famiglia: si scavò un fossato, si elevarono i ponti levatoi, si innalzarono imponenti torri, si ricavarono le lugubri prigioni e i passaggi coperti… 

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Quando le sommosse cessarono l’edificio militare venne ingentilito e slanciato al fine di poter divenire la magnifica residenza di corte della famiglia d’Este: una progressiva e secolare trasformazione che fece del maniero il simbolo della città di Ferrara e della sua straordinaria stagione rinascimentale; le torri vennero dotate di ampie logge panoramiche, si realizzò un cortile d’onore dalle raffinate linee cinquecentesche, gli appartamenti divennero fastose sale affrescate. Se ne contano oltre cinquanta. 

E fu così che abbassato il ponte levatoio, attraversato il fossato, oltrepassata la loggia d’ingresso si cominciò a respirare la nobiltà di un autentico “benvenuto a corte”, muovendosi, ieri come oggi, tra le meraviglie del Giardino pensile degli Aranci fino al Camerino dei Baccanali e alla Cappella Ducale o alla più antica Sala dell’Aurora. 

L’opera moderna di Carlo Parmeggiani decora la Saletta dei Veleni mentre giocosi dipinti adornano quello che è il Salone dei Giochi; gli affreschi di Gerolamo da Carpi, dedicati alla virtù della pazienza, decorano l’intero Appartamento della Pazienza mentre la Sala del Governo si offre ad un soffitto ligneo raffinatamente decorato. 

Il percorso museale del castello prosegue nella grottesca Sala delle Devoluzioni e poi ancora nella sala dei Paesaggi, degli Stemmi e delle Geografie: luoghi e ambientazioni in cui si racconta una raffinata storia di corte, racchiusa nella maestosità di una storica fortezza italica.

Il Territorio
Ferrara

Ferrara

Per chi si trova ad attraversare l’Italia da Nord a Sud o da Ovest a Est o nelle due direzioni opposte, Ferrara rappresenta la deviazione obbligata, in particolar modo per la sua arte, per la storia che ne definisce la geografia urbana, per le preziose produzioni autoctone che contribuiscono a renderla un luogo di bellezza. Decretata Patrimonio dell’Umanità per la prima volta nel 1995, in seguito ha ottenuto un secondo riconoscimento per il delta del Po e per le delizie estensi, le residenze storiche dei duchi d’Este presenti sul territorio emiliano-romagnolo.

L’impronta estense

Cuore pulsante del Rinascimento grazie al prestigio della corte Estense, la traccia dell’antico splendore è rimasta impressa nella tecnica della ceramica graffita, risalente proprio al XV secolo e riportata in vita da un gruppo di coraggiosi ceramisti. Le botteghe artigianali che popolano la cittadina conservano i soggetti e i simboli dell’antichità, che prendono nuovamente vita soprattutto grazie al verde ramina, al giallo ferraccia e al viola manganese, i tipici colori di questa produzione. Si narra che sia stato proprio il Duca Alfonso I d'Este a rendere protagonista sulle tavole il vasellame in ceramica, sostituendolo a quello in oro e in argento in uso fino a quel momento.

Forse anche per questo, un’altra produzione artigianale che anima e caratterizza questo territorio è la terracotta. Concentrata soprattutto nel centro storico di Ferrara, è facile imbattersi in laboratori artigianali intenti a decorare a mano piccoli oggetti in pietra refrattaria. Ne rappresentano un esempio i fischietti a forma di animale ma anche altri accessori di uso quotidiano che, con la loro presenza variopinta, aumentano la bellezza delle abitazioni, anche di quelle più semplici.

La forte resistenza del settore artigianale, in crescita rispetto alla media nazionale, ha poi reso vivace altre maestrie: la lavorazione del ferro battuto, del rame e del peltro, i laboratori di oreficeria e gioielleria e - in particolar modo - la produzioni di mobili artistici.

La corte in musica

Un ulteriore legame con la corte estense viene dalla tradizione musicale ferrarese. La produzione e il restauro di strumenti classici è sicuramente una peculiarità del luogo, che si declina nelle liuterie storiche, come nel caso di Gabriele Pandini, ma anche organi antichi di cui i nomi Ferraresi e Strozzi rappresentano garanzia di qualità.

Nei secoli Ferrara è stata in grado rimodernare questa eredità, divenendo un punto di riferimento anche per la musica contemporanea, ospitando Festival internazionali sia di musica contemporanea - Ferrara sotto le Stelle, Comfort Festival, Ferrara Summer Festival e Busker’s Festival - sia di musica classica e rinascimentale.

(Continua)