Chiesa di Sant’Efisio

Fuori dal paese di Pula, lungo la strada che conduce al litorale, proprio a ridosso della spiaggia e poco prima degli scavi di Nora, sorge la Chiesa di Sant’Eufisio: sorge praticamente in riva al mare nel luogo che corrisponderebbe al punto in cui fu martirizzato Sant’Efisio, guerriero romano convertitosi al cristianesimo. In epoca altomedievale sorse un primo santuario poi ricostruito in età giudicale. 

La chiesa ha un duplice fascino: quello ambientale dovuto al contrasto tra la calda arenaria con la quale venne costruito e i colori del mare che ne lambiscono la spiaggia; la bellezza architettonica è da ricercare nella suggestione arcaica degli interni dove ancora si respira un’atmosfera di intensa devozione. 

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Dal piano pavimentale del presbiterio emerge una struttura a cupola accessibile oggi dalla cripta nella quale sarebbero stati riconosciuti i resti del martyrium altomedievale in cui il santo trovò sepoltura. 

La pianta è a tre navate, tutte con volte a botte irrobustite da sottoarchi; all’interno l’abside è priva di aperture monofore così che la luce penetrava solo da quelle aperte lungo i fianchi

Il Territorio
Pula

Un cambio di prospettiva, di approccio, di aspettative… avere la fortuna di visitare Pula e i suoi dintorni impone tutto questo. Non ci si interroga più su cosa fare, a Pula. Piuttosto, l’ansia è quella di non avere il tempo sufficiente per godere appieno di questo “paradigma sardo” i cui elementi sono natura, arte, storia, cultura, immersi in una luce abbacinante. 

La sensazione è che i raggi del sole, prima di poggiarsi su calette e spiagge incontaminate dai nomi evocativi di su Guventeddu, Santa Margherita, Cala Marina, Cala Bernardini, Cala d’Ostia, Cala Verde, Cala Cipolla, o sui resti sorprendenti resti archeologici di Nora, passino attraverso un caleidoscopio che ne accentua colori e calore. 

Il primo approccio con Pula dovrebbe avvenire proprio dalle rovine dell’antica città di Nora, a ridosso di Capo Pula. A parte l’incanto suscitato dalla natura e dal paesaggio circostante, a stupire è la vista di reperti archeologici che testimoniano tremila anni di storia sarda: dalle tracce fenicie e poi puniche, fino alla presenza dominante di ruderi di epoca romana; da quando Nora divenne municipium nel I secolo d.C., e nei due secoli successivi, rappresentò il centro nevralgico dell’isola, caput viæ di tutte le strade sarde. Molti reperti provenienti dal sito sono custoditi presso il Museo Giovanni Patroni, a Pula, e nel Museo Archeologico di Cagliari. Oggi Nora rivive prestandosi come suggestivo scenario del Festival La Notte dei Poeti. Anche la baia di Nora merita attenzione: oltre al paesaggio dominato dalla Torre del Coltellazzo, alla sabbia dorata e al mare di cristallo, qui si intrecciano storie e tradizioni locali, testimoniate dalla piccola Chiesa di Sant’Efisio, a cui la popolazione di Pula è particolarmente devota. Indimenticabile, per chi ha la fortuna di assistervi, la processione dedicata al Santo martire, che si svolge il 3 Maggio. Anche le aree più interne offrono paesaggi e ambienti naturalistici spettacolari. Da non perdere un’escursione alla laguna di Nora, habitat di rari uccelli stanziali e migratori, e qualche bella passeggiata nell’estesa pineta che segue la costa fino alla meravigliosa Chia (Domus de Maria).  Addentrandosi ulteriormente verso l’interno ci si imbatte nelle misteriose foreste di Is Cannoneris e Pixinamanna, esplorabili grazie ai sentieri opportunamente attrezzati per la pratica del trekking, “perdendosi” tra lecci, macchia mediterranea e conifere, dove non mancano piante rare, curiose formazioni rocciose, corsi d’acqua e testimonianze di civiltà preistoriche. Il tutto sotto lo sguardo, cauto ma curioso, di cervi e daini, con cui è stato ripopolato il sito. Il richiamo irresistibile di Pula si completa con le molte attività sportive legate al mare che il clima qui consente anche fuori stagione, e con un’offerta di enogastronomia, intrattenimento e relax che va oltre ogni aspettativa.

(Continua)