Palazzo dei Diamanti

Siamo nel Quadrivio degli Angeli, laddove si vanno ad incrociare due delle più importanti arterie che attraversano Ferrara: è il centro ideale dell’Addizione Erculea ovvero il luogo prescelto, nel 1493, dall’architetto Biagio Rossetti per erigere la residenza di Sigismondo d’Este, fratello del duca Ercole I. 

Siamo dinnanzi a quello che è divenuto un mirabile esempio di architettura rinascimentale e che è oggi sede della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, scrigno di una collezione storica e artistica di eccezionale valore. 

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Vi si ammirano le opere di Cosmè Tura e Andrea Mantegna, Ercole de Roberti e Dosso Dossi. 

È in questo punto, nel cuore ideale della città, che lo sguardo non può non essere catturato dalla magnificenza del Palazzo dei Diamanti, un autentico capolavoro urbanistico e un mirabile artificio architettonico che sfrutta il “tranello” degli incroci viari per offrirsi nell’originalità di una veduta prospettica e non di facciata. 

L’edificio non passa inosservato anche per la particolarissima forma che caratterizza gli oltre 8.500 blocchi che compongono il suo bugnato: pietre di marmo bianco con venature di rosa le cui punte (che richiamano il prezioso taglio del diamante) furono posizionate in dissimile maniera per creare pregevoli effetti prospettici e di luce; un gioco impreziosito dalle celebri candelabre e dalle decorazioni fitomorfe d’angolo, attribuite al tagliapietre mantovano Gabriele Frisoni. 

L’interno del Palazzo si apre su tre ali con una pianta ad U che lascia spazio all’amenità del cortile tipico rinascimentale con chiostro e un pozzo di marmo come d’uopo nei giardini ferraresi.

Il Territorio
Ferrara

Ferrara

Per chi si trova ad attraversare l’Italia da Nord a Sud o da Ovest a Est o nelle due direzioni opposte, Ferrara rappresenta la deviazione obbligata, in particolar modo per la sua arte, per la storia che ne definisce la geografia urbana, per le preziose produzioni autoctone che contribuiscono a renderla un luogo di bellezza. Decretata Patrimonio dell’Umanità per la prima volta nel 1995, in seguito ha ottenuto un secondo riconoscimento per il delta del Po e per le delizie estensi, le residenze storiche dei duchi d’Este presenti sul territorio emiliano-romagnolo.

L’impronta estense

Cuore pulsante del Rinascimento grazie al prestigio della corte Estense, la traccia dell’antico splendore è rimasta impressa nella tecnica della ceramica graffita, risalente proprio al XV secolo e riportata in vita da un gruppo di coraggiosi ceramisti. Le botteghe artigianali che popolano la cittadina conservano i soggetti e i simboli dell’antichità, che prendono nuovamente vita soprattutto grazie al verde ramina, al giallo ferraccia e al viola manganese, i tipici colori di questa produzione. Si narra che sia stato proprio il Duca Alfonso I d'Este a rendere protagonista sulle tavole il vasellame in ceramica, sostituendolo a quello in oro e in argento in uso fino a quel momento.

Forse anche per questo, un’altra produzione artigianale che anima e caratterizza questo territorio è la terracotta. Concentrata soprattutto nel centro storico di Ferrara, è facile imbattersi in laboratori artigianali intenti a decorare a mano piccoli oggetti in pietra refrattaria. Ne rappresentano un esempio i fischietti a forma di animale ma anche altri accessori di uso quotidiano che, con la loro presenza variopinta, aumentano la bellezza delle abitazioni, anche di quelle più semplici.

La forte resistenza del settore artigianale, in crescita rispetto alla media nazionale, ha poi reso vivace altre maestrie: la lavorazione del ferro battuto, del rame e del peltro, i laboratori di oreficeria e gioielleria e - in particolar modo - la produzioni di mobili artistici.

La corte in musica

Un ulteriore legame con la corte estense viene dalla tradizione musicale ferrarese. La produzione e il restauro di strumenti classici è sicuramente una peculiarità del luogo, che si declina nelle liuterie storiche, come nel caso di Gabriele Pandini, ma anche organi antichi di cui i nomi Ferraresi e Strozzi rappresentano garanzia di qualità.

Nei secoli Ferrara è stata in grado rimodernare questa eredità, divenendo un punto di riferimento anche per la musica contemporanea, ospitando Festival internazionali sia di musica contemporanea - Ferrara sotto le Stelle, Comfort Festival, Ferrara Summer Festival e Busker’s Festival - sia di musica classica e rinascimentale.

(Continua)