Sacro Monte

Camminare, sostare, meditare: piccoli passi di fede che, da secoli, si compiono silenziosi nella suggestiva bellezza dei luoghi, che scoprono, tra le radure lungo il sentiero, piccoli tesori di arte sacra e che si ristorano nella profondità della contemplazione di paesaggio e spirito, quando si giunge, finalmente, alla cima… 

È questo l’andare verso il Sacro Monte di Varese, complesso inserito nel 2003 dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità, inerpicandosi lungo le pendici della sua Via Sacra, due intensi chilometri di un ampio percorso acciottolato che si snoda toccando quattordici Cappelle dedicate ai Misteri del Rosario e che conducono al Santuario di Santa Maria del Monte, luogo di pellegrinaggio fin dal Medioevo laddove termina la salita ed è arroccato il piccolo e suggestivo borgo di Santa Maria del Monte. 

  • Credits immagini: 
Credits immagini:  

È un luogo di fede e di culto mariano, le origini del Santuario sono testimoniate dalla cripta romanica conservata sotto l’altare maggiore e da una pergamena dell’anno 922. 

Un luogo di elevazione e devozione secolare: sembra che San Ambrogio, vinti gli Ariani per intercessione della Madonna, edificò su questo monte una cappella in proprio onore e in essa pose un’effige della Vergine che ancora oggi può essere contemplata; il Santuario, della fine del XV secolo rappresenta, in questo percorso mariano, il Mistero Glorioso della Incoronazione di Maria, il suo esterno è rinascimentale mentre lo stile barocco domina gli interni non molto grandi ma ricchi di splendidi affreschi da ammirare e di un organo neoclassico del 1831. Al lato del Santuario vi è la Chiesa dell’Annunciata che orienta i pensieri di fede con opere come La fuga in Egitto di Renato Guttuso. 

La Via Sacra delle Cappelle del Rosario fu realizzata ispirandosi a modelli e soluzioni architettoniche differenti per ciascuna delle quattordici cappelle, degli archi trionfali e delle fontane ma i modi stilistici sono riconducibili ad un comune manierismo. 

Le statue e gli affreschi che ornano le cappelle rappresentano una preziosa testimonianza dell’arte sacra seicentesca milanese. 

Una sacralità effusa e diffusa in uno scenario naturalistico a dir poco suggestivo, come quello contemplabile proprio dalla massima altura: la sommità del monte si eleva fino alla massima quota di 883 metri sopra il livello del mare e, da queste altezze, è sconfinata e mirabile la distesa della Pianura Padana, delle montagne lombarde fino a quelle della bergamasca e della Valtellina fino a stupirsi alla vista di Varese quando sembra venire inghiottita dal verde smeraldo che scende dalle pendici della montagna, come rapita da un meraviglioso giardino.

Il Territorio
Varese

Un paesaggio quasi sconfinato, un suggestivo gioco di riflessi graffiato solo dalla corona delle Alpi, scalfito appena dalla sagoma originale del campanile di San Vittore o dal susseguirsi delle cappelle del Sacro Monte con il suo piccolo borgo di case arroccate sulla cima. 

È, in un colpo d’occhio, l’armoniosa bellezza di Varese, città adagiata nel verde di parchi e giardini, laddove tra il centro della città e i piccoli nuclei delle storiche castellane si aprono ampi spazi di verde nei quali, a partire dal XVIII secolo furono realizzate meravigliose ville immerse nella rigogliosa fioritura di immensi giardini all’italiana o all’inglese, di stile settecentesco, come quello di Palazzo Estense, o in prossimità delle rive di suggestivi laghetti come quello del parco di Villa Ponti. 

Una “città giardino” che ha però un vero salotto nel suo centro, Corso Matteotti, dove si affacciano palazzi signorili e l’area pedonale apre piacevoli percorsi tra i negozi del centro. 

Ma la passeggiata più suggestiva è quella che sale verso il Sacro Monte, patrimonio dell’umanità, lungo le cui pendici sviluppa la sua via Sacra che si snoda toccando quattordici cappelle e si conclude nel complesso del santuario: qui è arroccato il piccolo borgo di Santa Maria del Monte. 

E in una terra così ricca di suggestioni paesaggistiche, tinta dal verde dei boschi e dall’azzurro del cielo non poteva mancare neanche il fascino di maestosi e raffinati castelli, anch’essi immersi nella bellezza dei giardini all’italiana, un tempo rocche inespugnabili e oggi tesori di una città semplicemente bella, dal fascino italico che non ti aspetti.

(Continua)