Il lavoro di Covo nasce da una fascinazione per il Giappone: è il 1992 quando Stefano Fragapane inizia a importare prodotti della tradizione orientale in Europa. In questo stile ritrova la sua idea di design, minimale, diretta, ma soprattutto intuisce che questa sia la direzione dell’arredo moderno.
Passano pochi anni e cresce la necessità di sviluppare un linguaggio autonomo, riconoscibile, che sappia unire quei processi artigianali a uno stile contemporaneo: Covo vuole raccontare anche un saper fare italiano senza rinunciare alle influenze internazionali. Nascono le prime collezioni di oggetti per la casa: piatti, posate, bicchieri fino ad arrivare ai complementi d’arredo.
Alla base di ogni produzione c’è la scelta del progetto, che deve avere una forte componente artigianale e un’attenzione speciale ai materiali e all’ecologia. I designer che collaborano con Covo provengono da tutto il mondo e portano una visione originale, talvolta audace, sicuramente unica. Nella loro diversità, tuttavia, si inseriscono in una visione identitaria forte che si fonda sull’esigenza di concretezza e sull’equilibrio tra forma e contenuto: il prodotto non sacrifica nulla alla funzionalità ma si riveste di uno spirito ironico che aggiunge quel-qualcosa-in-più che rimane impresso.
Il design che contraddistingue questo marchio è evocativo, emotional appunto: sono gli oggetti a parlare, trasmettendo sensazioni, emozioni e il piacere di esserne circondati.