Metti insieme un designer, un artigiano, un fotografo, un architetto, un imprenditore e, perché no, anche uno scrittore, un musicista ed un creativo: è la miscela innovativa di Myop, il concept progettuale pensato per unire competenze diverse ma con un obiettivo fondamentale, quello di rinnovare la tradizione artigiana attraverso il linguaggio contemporaneo del design e dell’innovazione.
È così che Myop fa della Sicilia - e della sua Palermo - un laboratorio diffuso capace di mettere in rete le botteghe artigiane del territorio con i talenti creativi per realizzare oggetti di design e complementi d’arredo della tradizione che, attraverso un attento processo di progettazione e lavorazione, vengono trasformati in pezzi unici dallo stile contemporaneo.
L’intuizione è di Riccardo Scibetta, giovane fotografo che inizia a coinvolgere le maestranze di quello che appariva come un settore sempre più in crisi, il manifatturiero.
È così che si comincia a guardare intorno e a concepire una produzione decisamente più originale, ispirata alla tradizione popolare e capace di ridare vita a quegli oggetti del passato che, con il percorso creativo di Myop, diventano oggetti di design e soprattutto oggetti di buon artigianato siciliano e di buon gusto.
Rappresentativa è “A Signurina”, la sedia in legno che rivisitata dal design di Aricò e realizzata con mano artigiana da Myop diventa oggetto cult della paesana sedia di campagna e nelle cui varianti si distinguono i motivi cromatici che rimandano all’artigianato siciliano di Taormina o di Sciacca fino a Palermo e Marzamemi.
L’intento però non è solo quello di restituire alla tradizione una nuova forma creativa ma è anche quello di salvaguardare e mettere insieme le capacità produttive del territorio, che ancora resistono e che rappresentano un patrimonio da tutelare, quello del saper fare.
Una sfida necessaria per non perdere quel potenziale di maestranze e tradizione che ha segnato tanta storia della manifattura e del Made in Italy e che oggi, grazie a Myop, rinasce all’insegna del cambiamento.
Il percorso è ben definito: creativo prima e produttivo poi.
L’idea molto spesso parte dalla tradizione e diventa innovazione artigiana.
Come per il Lampadario in pizzo metallico Gina: era stato disegnato e realizzato (in legno) dal padre di Riccardo, Enzo Scibetta nel 1968.
Riccardo lo ha ritrovato nel vecchio magazzino della nonna, custodito in un baule: lo ha smontato e ridisegnato pezzo per pezzo; nella fase di riproduzione ha coinvolto un artigiano che, con l’utilizzo a precisione di una macchina a controllo numerico, ha come “ricamato” sull’acciaio quel disegno intagliato nel legno più di cinquant’anni fa.
Con queste ed altre creazioni Myop guarda all’internazionalizzazione: negli anni sono state fatte diverse esperienze a livello internazionale, da Manhattan fino a Mosca e poi anche in Francia e Giappone con l’affermazione del sistema modulare X. ME e poi ancora in mostra al Terminal Stores di New York.
Nel 2018, SNAIL, il barbecue a carbonella, è selezionato per il riconoscimento del Compasso d’Oro mentre con realizzazioni inedite di complementi d’arredo in pietra lavica, Myop raggiunge gli spazi espositivi di Milano Design Week (2019) e di Edit Napoli (2020).